
Le ormai note conseguenze della pandemia hanno inciso in modo impattante sulle imprese del settore del commercio, sui piccoli negozi fisici e su quelli di vicinato.
Tuttavia secondo i dati diffusi dall’Istat sul commercio al dettaglio di marzo 2021, si intravedono dei segnali di ripresa per le vendite del commercio al dettaglio, a confronto con lo scenario particolarmente negativo registrato lo scorso anno, soprattutto per il comparto non alimentare, che più di tutti ha sofferto per il lockdown e le continue restrizioni.
Un lento recupero che però deve tenere conto della propulsione esercitata dalla crescita delle vendite sul canale online, che secondo l’analisi di Confesercenti nel primo bimestre del 2021 sono aumentate del 37,2%.
Per far fronte a tale situazione, i negozi devono imparare ad incorporare la connettività e il digital negli store, regalando così al cliente un’esperienza di acquisto sempre più unica e personalizzata.
A confermarlo sono i dati del report Smart e-commerce 2021 di Ups, dove emerge che tra le principali cause che spingono gli italiani ad effettuare un acquisto presso i negozi fisici restano il piacere di passeggiare per negozi (41%) e la percezione di un’esperienza più personalizzata (38%).
“Tra il negozio tradizionale e il sito online esistono ancora delle peculiarità che rendono il primo un canale privilegiato, che offre ad esempio l’esperienza di toccare un prodotto o un tessuto, così come provare indosso un capo d’abbigliamento – dichiara Annalisa Rolandi, Senior Real Estate Consultant – Retail & Capital Market Department di World Capital – La sfida per i retailer sarà quella di unire l’universo fisico e quello digitale per creare un’esperienza sempre più vicina alle nuove esigenze dei clienti.”
Investire nell’immobiliare retail: Servizi (farmacie) e GDO i più richiesti
Dando uno sguardo al mercato degli investimenti in campo retail, gli immobili commerciali continuano a rappresentare un ottimo segmento per gli investimenti a differenza dei titoli di stato italiani, che negli ultimi tredici anni sono stati caratterizzati da un trend altalenante, con oscillazioni tra il -0,48% e il 5,65%.
Secondo i dati emersi dal Report Retail Capital Market Milano H1 2021 realizzato da World Capital emerge che sono stati i Servizi (farmacie) e la GDO a registrare i rendimenti più bassi, ma più sicuri, rispetto al 2020: -0,11% i primi e -0,03% i secondi.
Il ruolo nevralgico che queste attività hanno avuto durante la pandemia le hanno rese delle asset class di maggiore appeal per gli investitori, generando un conseguente ridimensionamento dei rendimenti.
-> Richiedi il Report Retail Capital Market Milano H1 2021