
Si è tenuto il 7 luglio 2021 il webinar “Retail e pandemia, qual è il futuro del settore moda?” organizzato da World Capital.
All’evento hanno preso parte importanti player del settore quali Massimo Torti, Segretario Generale di Federazione Moda Italia – Confcommercio, Antonella Bertossi, Partner Relationships & Marketing Manager di Global Blue Italia, Michele Lettieri, Presidente dell’Accademia della Moda, Vittorio Colalillo, Amministratore Delegato LVMH Watch & Jewelry Italy, Tiziano Bonacchi, Amministratore Delegato del Gruppo Peuterey, Marco Piantoni, Retail Operations Manager di BOGGI, Alessandra Gallo, Founder & Creative Director di AlessandraGallo e Matteo Marconi, Data Analyst di World Capital.
Il webinar, introdotto da Federazione Moda Italia, ha messo in luce l’importanza del comparto moda che in Italia conta 115.000 punti vendita e 313.000 addetti.
L’effetto del Covid sul cluster moda è costato una perdita pari a 20 miliardi di euro di consumi. Non solo un impatto economico, ma anche socio-culturale: l’iper-connessione e le restrizioni imposte ai movimenti e alle attività, oltre al distanziamento sociale, hanno infatti mutato abitudini tecnologiche, sociali e di consumo, generando nuovi trend di consumo.
La pandemia ha accelerato alcuni trend, come per esempio la riscoperta dei negozi di prossimità, la ricerca della sicurezza sanitaria e un abbigliamento confortevole. L’e-commerce continua ad avere un ruolo molto importante per il cluster moda. Nel 2019 il 14,4% delle imprese ha associato alla vendita tradizionale l’e-commerce, oggi in soli due anni la percentuale è cresciuta arrivando al 51,2% delle imprese intervistate da Federazione Moda Italia attive anche nella vendita online.
Passando allo scenario turistico, dall’intervento di Global Blue Italia, è emerso che nel 2019 la maggior parte dei turisti in Europa era di nazionalità cinese (41%). In questi anni, con l’avvento della pandemia e le limitazioni di traffico, il turista internazionale riconferma il proprio interesse a venire in Europa a fare shopping, ma attende che ci sia l’elemento sicurezza, fattore che rappresenta il fulcro del ritorno dello shopping tourism. Per quanto riguarda il turismo extra UE, è interessante evidenziare il trend del turismo inglese, che in Italia registra uno scontrino medio di oltre 3.000 euro e un particolare interesse per la categoria merceologica dei gioielli e degli orologi.
Per quanto riguarda l’aspetto della formazione, invece, dall’intervento dell’Accademia della Moda è emerso che la didattica a distanza, seppur indispensabile nel periodo di lockdown, a lungo andare non permette la “contaminazione” tra studenti e lo scambio di idee e di passioni. Per questo è importante riuscire a mantenere un equilibrio tra il digitale e il fisico, così da permettere a chiunque di poter seguire dei corsi, una sfilata o altri eventi di moda, senza però rinunciare all’esperienza in presenza.
Spostandosi sulle testimonianze dei brand di alta moda, con il contributo di LVMH Watch & Jewelry Italy si è fatta chiarezza sugli effetti della pandemia sul settore retail. Nei mesi passati si è assistito ad un calo dei consumi a fronte del blocco del turismo e del lockdown, una concentrazione del business sulle boutique retail, una chiusura delle location secondarie, uno sviluppo di nuovi servizi retail (focus digitale) e una particolare attenzione sulle location top market.
La pandemia ha inoltre accelerato il bisogno di offrire un’esperienza di acquisto sempre più customizzata e diretta, valorizzando l’intermediazione del canale wholesale invece di escluderla. Questo il focus dell’intervento del Gruppo Peuterey, che ha evidenziato come la disintermediazione richiesta e favorita dai canali digitali, che oggi sono canali di comunicazione, enterteinment, formazione e vendita, ha subito in questo anno e mezzo di pandemia un’accelerazione notevole. Con il normalizzarsi della situazione pandemica, il mercato premierà quei marchi che in questi mesi avranno saputo consolidare e valorizzare il proprio brand e che avranno creato partnership forti con la propria distribuzione.
Un’altra importante sfida per il retail sarà quella di consolidare il rapporto di fiducia tra il marchio e il cliente, questo il tema emerso dal contributo di BOGGI, che attraverso lo strumento del clienteling è passato da una relazione “uno a pochi” ad un approccio “one to one” sviluppando così una forte brand identity.
Conoscere il proprio cliente potenziale e offrire un prodotto di lusso accessibile, senza rinunciare alla qualità del Made in Italy sono stati invece gli highlights dello speech di Alessandra Gallo.
Il webinar si è concluso con la presentazione dei dati del Report Retail Fashion High Street 2021 realizzato da World Capital e Federazione Moda Italia. Dallo studio è emerso che a fronte della pandemia i valori di locazione hanno subito delle contrazioni in tutta Italia, soprattutto al Sud e sulle Isole dove la variazione negativa è stata del 7%. Per quanto riguarda il tempo medio di sfitto, esso risulta in aumento in tutte le principali città italiane, con un trend più contenuto al Nord dove si registra una vacancy di 2/3 mesi. La via commerciale più lussuosa in Italia si riconferma Via Monte Napoleone a Milano con 10.500 €/mq/anno, posizionando al sesto posto della classifica mondiale delle High Street.
“Dopo il torpore e le rinunce dei mesi passati – ha dichiarato Massimo Torti, Segretario Generale di Federazione Moda Italia–Confcommercio – c’è tanta voglia di normalità e di recuperare il tempo perduto. L’incremento del clima di fiducia degli italiani, la riscoperta dei negozi di prossimità e la voglia di tornare a fare acquisti nei luoghi tradizionali dello shopping, unitamente alla campagna di vaccinazioni e ad un’Italia tutta in “bianco” lasciano ben sperare per la ripresa dell’economia e del settore moda, vessato dalla chiusura forzata dei negozi di abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori per 138 giorni, pari al 35% della loro capacità lavorativa. I saldi estivi rappresentano, quindi, un bel banco di prova per i commercianti e per il mercato, anche se sarà difficile recuperare una stagione per buona parte compromessa dalle chiusure. Per questo, come Federazione Moda Italia-Confcommercio abbiamo chiesto al Governo un credito d’imposta del 30% sulle rimanenze di magazzino e un intervento a sostegno della Global Minimum Tax sui ricavi ottenuti nel nostro Paese dai colossi del web, già fin troppo avvantaggiati durante la pandemia e chiediamo ai consumatori di fare acquisti sotto casa, nei negozi di fiducia delle nostre vie, piazze, città.”
“La moda deve affrontare le sfide del new normal legando competenza, accoglienza e qualità con la personalizzazione dell’offerta. Da questo punto di vista, diventa sempre più centrale l’approccio data driven, unito a sessioni di training ad hoc per recuperare famigliarità nella vendita e alla ricerca di partner tecnologici che siano già parte del cambiamento – ha dichiarato Antonella Bertossi, Partner Relationships & Marketing Manager di Global Blue – Per quanto riguarda il turismo, i trend sono momentaneamente congelati. C’è però un forte desiderio di ritorno alla normalità, anche da parte dei turisti extra UE. Un potenziale da esplorare è quello dei turisti britannici, che da gennaio possono beneficiare del Tax Free Shopping in Europa. L’Italia è la terza meta preferita da questo specifico segmento e bisogna saper intercettarlo. Un’opzione è allineare la soglia di accesso al tax free shopping a quello degli altri Paesi europei, in modo da non perdere attrattività nei loro confronti. Al momento, infatti, la soglia italiana è la più alta dell’intero continente e rischiamo che un turista preferisca fare shopping altrove anziché da noi”.
“I ritmi durante il lockdown si sono per forza di cose rallentati, ma noi non ci siamo mai fermati, anzi abbiamo cercato di prendere il meglio da questo periodo difficile, ampliando l’offerta formativa con nuovi indirizzi di studio come fashion business del corso in design della moda, con nuove modalità di lezioni, con nuovi strumenti per entrare nelle case di chiunque ne avesse piacere ed illustrare il mondo IUAD; il mio staff è cresciuto molto, si è reinventato, ed è proprio questo l’aspetto positivo di questa chiusura forzata, riuscire a trovare nuove strade per non fermarsi mai ed uscirne sempre a testa alta “ ha commentato Michele Lettieri, Presidente dell’Accademia della Moda.
Ha aggiunto Tiziano Bonacchi, AD di Peuterey Group: “Il nostro Gruppo con i suoi brand Peuterey, Geospirit, Dekker e Post Card, ad oggi ha come canale distributivo primario il wholesale e, proprio per questo, ha lavorato in questi mesi in una direzione di rafforzamento delle partnership con la nostra distribuzione in modo da condividere l’incremento del rischio di mercato derivante dalla pandemia oltre a rafforzare l’integrazione con i canali digitali del wholesale, favorendo lo sviluppo dell’e-tailing come canale di business integrato tra e-commerce e wholesale. A tal proposito la revisione dei processi di operation e di supply chain ci sta consentendo un allineamento tra i fabbisogni degli e-tailers e le nostre disponibilità di magazzino con una maggiore efficienza in termini di lead-time ed una integrazione sia informatica che informativa. Questo ci consente di offrire insieme ai nostri partner distributivi un’esperienza di acquisto sempre più customizzata e diretta ai clienti finali valorizzando l’intermediazione del canale invece di escluderla. La nostra comunicazione BtoC dialoga così in maniera continua con l’esperienza di acquisto, sia essa on o off line”.
“La sfida di BOGGI è stata quella di cercare di valorizzare un rapporto di fiducia con il cliente in un momento di distanziamento sociale. Ci siamo così affidati a delle nuove figure professionali: gli Omnichannel Personal Shopper – dichiara Marco Piantoni, Retail Operations Manager di BOGGI – Armati di preziose informazioni sui clienti, tali figure utilizzano l’APP di clienteling Tulip per inviare messaggi personalizzati ai nostri clienti al fine di offrire un’esperienza personalizzata one-to-one che supera le aspettative dei consumatori di oggi. Oltre a questo, per far fronte alle restrizioni ed alle chiusure dei negozi in periodo pandemico, abbiamo sviluppato anche servizi di pagamento a distanza.”
“Il nostro obiettivo primario è quello di far sentire ogni donna che ci sceglie sicura ed affascinante con i vestiti che indossa, vogliamo entrare nella mente e nel cuore delle nostre clienti per regalare loro armonia ed energia positiva” ha commentato Alessandra Gallo, Founder & Creative Directordi AlessandraGallo.
“Grazie all’intervento di importanti player del settore abbiamo potuto fare il punto della situazione sul mercato retail in generale, approfondendo non solo gli effetti generati dalla pandemia, ma soprattutto le sfide da mettere in atto nei prossimi mesi per una graduale ripresa – dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital – Focalizzandoci sul mercato immobiliare del retail, nonostante le contrazioni fisiologiche dettate dal Covid e dalle continue restrizioni e chiusure dei negozi, il comparto retail si riconferma un asset class molto interessante, anche dal punto di vista degli investimenti immobiliari.”