Cedolare secca
La cedolare secca è un regime facoltativo che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, escludendo così l’imposta di registro e quella di bollo.
L’articolo 3 del D.Lgs n. 23 del 14 marzo 2011 regolamenta tale regime di tassazione alternativo.
Possiamo considerare la cedolare una forma di tassazione agevolata perché prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva sul contratto di locazione a canone concordato con un’aliquota al 10% e 21% sul contratto d’affitto a canone libero.
L’introduzione di tale sistema di tassazione sulla locazione degli immobili commerciali porterebbe una svolta nel settore immobiliare.
Tale novità infatti porterebbe benefici sia al mercato delle locazioni di negozi, sia un movimento nei capitali
Cedolare secca ora anche per i negozi
Con la Legge di Bilancio 2019 ora la cedolare secca può essere applicata anche per la locazione di negozi e immobili commerciali (ad esclusione degli uffici).
Tale sistema di tassazione agevolato prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (in riferimento alla parte derivante dal reddito dell’immobile).
Per questo genere di contratto di locazione, dunque, non dovranno essere pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo.
Questi ultimi spettano invece per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto di locazione.
Tutto questo si riferisce a persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento, che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.
Quali caratteristiche devo avere i negozi?
La cedolare secca può essere applicata ai negozi di categoria catastale C/1, con superficie fino a 600 mq (escluse le pertinenze) e sui nuovi contratti di locazione.
Per maggiori informazioni sulla tematica, leggi l’articolo “Legge di Bilancio 2019: cedolare secca anche per i negozi“.
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